Che cos'è Roma? A che penso quando penso alla parola Roma? Me lo sono spesso domandato.
E più o meno lo so. Penso a un faccione rossastro che assomiglia a Sordi, Fabrizi, la Mangano.
Un'espressione resa pesante e pensierosa da esigenze gastro-sessuali.
Penso a un terreno bruno, melmoso, a un cielo ampio, fasciato, da fondale dell'opera, con colori viola, neri, argento, colori funerei. Ma tutto sommato è un volto confortante.
Conforta perchè Roma è una città orizzontale, di acqua e di terra, sdraiata, ed è quindi la piattaforma ideale per dei voli fantastici. Gli intellettuali, gli artisti, che vivono sempre in una stato di frizione fra due dimensione diverse - la realtà e la fantasia - trovano qui la spinta adatta e liberatoria alla loro attività mentale: con il confronto di un cordone ombelicale che li tiene saldamente attaccati alla concretezza.
Giacchè Roma è una madre, ed è la madre ideale perchè indifferente. È una madre che ha troppi figli, e quindi non può dedicarse a te, non ti chieda nulla, non si aspetta niente.
Ti accoglie quando vieni, ti lascia andare quando vai, come il tribunale di Kafka. In questo c'è una saggezza antichissima; africana quasi; preistorica.
Sappiamo che Roma è una città carica di storia, ma la sua suggestione sta proprio in un che di preistorico, di primordiale, che appare netto in certe sue prospettive sconfinate e desolate, in certi ruderi che sembrano reperti fossili, ossei, come scheletri di mammuth...
- Federico Fellini -
* do livro ROMA in bianco e nero, de Claudio Corrivetti.
Para a Sara...*
1 comentário:
Grazie! Mi manca tantíssimo questa cittá. Acho que por mais cidades que viste ou que viva, nunca me vou esquecer daquela luz e cores ocres de Roma, do caos, do ruído e da forma como me fui apaixonando pela cidade. Ainda hoje me vem à memória ruas e odores. Ando para lá voltar há já uns tempos mas ainda não consegui. E acredita que quando voltar, a Della Palma será um sítio de passagem obrigatória. Nunca mais comi gelados assim!! Especialmente aquela mistura de rafaello e chocolate (tu era menta e chocolate se bem me lembro). E quanto ao Houdini, alegrava-nos mesmo os dias ás vezes! Será que chegou a ler o bilhete que lhe deixámos colado ao motorino com pastilha elástica?! :)
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